domenica 20 febbraio 2011

Per un'Europa senza discriminazione

Bambina della comunità rom di Miercurea Ciuc, Romania, 13 maggio 2009 ©Zsuzsanna Ardó

In Europa milioni di persone sono ancora sottoposte a esclusione sociale, povertà, maltrattamenti e violenza, per quello che sono, quello che si presume siano o ciò in cui credono.

Bambina della comunità rom di Miercurea Ciuc, Romania, 13 maggio 2009 ©Zsuzsanna Ardó

La discriminazione può assumere diverse forme: insulti e aggressioni, negazione dei beni di prima necessità, dell'accesso ai servizi essenziali e ad altri diritti. La discriminazione può essere diretta, ad esempio quando una legge dispone misure differenti per un particolare gruppo di persone o le esclude. Oppure indiretta, quando leggi o prassi apparentemente neutre svantaggiano uno specifico gruppo di persone.
Chi subisce discriminazione può incontrare ostacoli nell'accesso al lavoro, all'istruzione, all'alloggio e a un'assistenza sanitaria adeguata. Tutte queste forme di discriminazione sono vietate dal diritto internazionale dei diritti umani. Per combatterle è necessario comprendere che i diritti umani sono interconnessi e che troppo spesso la violazione di un diritto può esporre le persone a ulteriori violazioni.

La campagna di Amnesty International "Per un'Europa senza discriminazione" ha lo scopo di ridurre la persecuzione, l'esclusione e la discriminazione sulla base di sesso, razza od origine etnica, nazionalità, religione, orientamento sessuale, di genere o su altri aspetti relativi all'identità e alla coscienza di ogni individuo, perpetrate da stati e attori non statali, affinché tutte le persone in Europa possano godere di un'effettiva ed efficace protezione da ogni forma di discriminazione.
La parità di trattamento di tutte le persone non è solo una questione di buon senso o di cortesia, ma è un diritto riconosciuto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani cosi come da trattati, tra cui la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali e tutti i governi europei hanno l'obbligo di garantire che questo principio fondamentale sia rispettato.

Il diritto internazionale impegna gli stati ad assicurare che le loro leggi e azioni non abbiano carattere discriminatorio.

Per ottenere un cambiamento effettivo, Amnesty International chiede ai governi europei e all'Unione europea di mettere i diritti umani al centro delle loro politiche:

Fino a quando l'Europa non affronterà seriamente l'esclusione sociale, la violenza e i maltrattamenti, la povertà e il pregiudizio, le persone continueranno a essere discriminate e a vedere violati i loro diritti umani.

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