sabato 26 marzo 2011

Iran: l'Onu per monitorare la situazione dei diritti umani

Amnesty International ha accolto con favore la decisione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che, giovedì 24 marzo, ha deciso di nominare un Relatore speciale per monitorare e riferire sulla situazione dei diritti umani in Iran, che è in continuo peggioramento. 
La decisione, sponsorizzata da 49 stati, giunge mentre crescono le preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani commesse durante la repressione in corso del dissenso pacifico e per l'incremento dell'uso della pena di morte nel paese.
"Nonostante sia stata una decisione da lungo tempo attesa, siamo lieti che il Consiglio dei diritti umani abbia dato una risposta alla situazione dei diritti umani in Iran e abbia tenuto conto della richiesta di molte organizzazioni, compresa Amnesty International, di creare questo nuovo meccanismo" -  ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International.
Visto il rifiuto dell'Iran di cooperare con gli esperti delle Nazioni Unite dal 2005, è indispensabile che la comunità internazionale faccia quanto in suo potere per ottenere che il paese cooperi col Relatore speciale. Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di cooperare pienamente e di consentire visite nel paese per condurre missioni di ricerca senza intralci.
In base ai dati ufficiali, almeno 116 persone sono state messe a morte in Iran quest'anno, decine in segreto, secondo quanto riferito da fonti credibili. Migliaia di prigionieri sono nei bracci della morte.
Tra le persone messe a morte quest'anno ci sono anche Ja'far Kazemi e Mohammad Ali Haj Aghaei, entrambi detenuti durante i sei mesi di proteste che seguirono la contestata rielezione del presidente Ahmadinejad nel giugno 2009.
La situazione dei diritti umani in Iran è peggiorata dal 2009 con l'arresto di migliaia di manifestanti, con le detenzioni prolungate senza processo, con i processi iniqui e la tortura e i maltrattamenti di centinaia di difensori dei diritti umani, studenti, giornalisti e attivisti politici d'opposizione.
L'ultima ondata di arresti di oppositori al governo è seguita alle manifestazioni che i leader dell'opposizione Mehdi Karroubi e Mir Hossein Mousavi, ora agli arresti domiciliari, avevano chiesto per il 14 febbraio, allo scopo di esprimere il loro sostegno al popolo egiziano e a quello tunisino.
L'ultimo mandato del Relatore speciale sull'Iran non è stato rinnovato nel 2002.  

Firma per i diritti umani in Iran

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