sabato 5 marzo 2011

Torna la pena di morte a Taiwan: cinque fucilazioni

Amnesty International ha condannato l'esecuzione di cinque uomini avvenuta a Taiwan il 4 marzo 2011 mediante fucilazione.
I cinque, Wang Chih-huang, Wang Kuo-hua, Chuang Tien-chu, Guang Chung-yen e Chung Teh-shu, erano stati condannati a morte per crimini commessi tra il 1998 e il 2005.
"Le autorità taiwanesi avevano recentemente dichiarato l'intenzione di abolire la pena di morte e appena quattro settimane fa il presidente Ma Ying-jeou aveva porto scuse ufficiali per l'esecuzione di un innocente, nel 1997. Le cinque fucilazioni sono un segnale del tutto contrario a quegli impegni, a quelle scuse e alla tendenza mondiale verso l'abolizione della pena di morte" - ha affermato Amnesty International.
Le ultime esecuzioni nell'isola avevano avuto luogo il 30 aprile 2010, quando erano stati fucilati quattro prigionieri. Le leggi in materia di pena di morte non prevedono la possibilità di chiedere la grazia o la commutazione della condanna, un diritto riconosciuto dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, che Taiwan è obbligata ad applicare.
Inoltre, i familiari dei condannati a morte non vengono informati sulla data di esecuzione dei propri congiunti e ne vengono a conoscenza solo quando vengono chiamati a ritirare le salme dagli obitori. Nei bracci della morte rimangono oltre 70 prigionieri.

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