giovedì 19 maggio 2011

Messico: attivista Lgbt ucciso in un attacco omofobo


Baltic Pride 2010©Magda Maxi Jakab
Quetzalcoatl Leija Herrera, attivista per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender(Lgbt), è stato ucciso nello stato del Guerrero, in quello che sembra essere stato un attacco a carattere omofobo. Altri membri dell'organizzazione per la quale lavorava e attivisti per i diritti delle persone Lgbt  rischiano di essere aggrediti.
Il 4 maggio, Quetzalcoatl Leija Herrera, direttore del Centro studi e progetti per lo sviluppo umano integrato (Centro de Estudios y para el Desarrollo Proyectos Humano Integral, Ceprodehi), è stato aggredito e ucciso a Chilpancingo, capitale dello stato del Guerrero (sud del Messico) da uomini non identificati. Sembra che stesse tornando a casa a piedi dopo aver trascorso una serata con altre persone.

Quetzalcoatl Leija Herrera è stato un fervente difensore dei diritti delle persone Lgbt. Insieme ai suoi colleghi ha organizzato ogni anno a giugno la marcia del Gay Pride a Chilpancingo. Negli anni scorsi, lui e altri membri del Ceprodehi erano stati minacciati telefonicamente di non tenere la marcia altrimenti avrebbero rischiato la morte. A seguito delle loro denunce, la polizia avevano fornito loro protezione durante le marce.

Restano da chiarire le circostanze della morte di Quetzalcoatl Leija Herrera, ma Amnesty International teme che possano essere collegate al suo lavoro presso Ceprodehi e alle sue attività in difesa dei diritti delle persone gay.

La polizia dello stato del Guerrero, che sta indagando sull'uccisione, ha riferito di aver trattenuto per due giorni un suo amico della comunità Lgbt, che è stata l'ultima persona ad averlo visto in vita. Successivamente è stato rilasciato. Altri membri della comunità Lgbt sono stati interrogati, e tra questi anche precedenti partner di Quetzalcoatl Leija Herrera. Sebbene sia essenziale che le autorità seguano tutte le piste, anche in casi analoghi verificatesi in altre regioni del Messico la polizia e i pubblici ministeri hanno sempre incentrato le ricerche unicamente sulle relazioni personali delle vittime, piuttosto che indagare sui possibili moventi a carattere omofobo.

Le persone Lgbt e gli attivisti continuano a subire aggressioni e intimidazioni in Messico, in particolare al di fuori di Città del Messico. L'impunità per questo tipo di crimini rimane diffusa e le misure adottate dalle autorità per proteggere da attacchi omofobici e per rendere efficace la legislazione antidiscriminazione sono insufficienti, soprattutto nei piccoli centri urbani.
 
 

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